Alcuni Militari dell’Aeronautica Militare hanno visto ridotto il loro stipendio e altrettanti stanno, anche nella mensilità corrente, ricevendo delle trattenute importanti. Altri, per autotutela, si sono sottoposti all’obbligo vaccinale per non lasciare la propria famiglia senza sostentamento.

Facciamo un passo indietro, durante l’emergenza COVID-19, gli uomini in Divisa che non hanno voluto sottoporsi alla vaccinazione contro l’agente infettivo vennero, in una prima fase considerati assenti ingiustificati e nella seconda sospesi dal servizio.

L’Amministrazione Militare, a distanza di mesi, sta effettuando al personale in argomento, in modo coattivo, senza preavviso e privo di qualsivoglia conteggio analitico, il recupero in busta paga delle somme vantate.

Ciò ha lasciato molti amministrati al cospetto di una situazione economicamente difficile da sostenere (avvicinarsi delle vacanze, bollette energetiche pesanti, ecc.) e soprattutto ha negato loro la legittima possibilità di contrapporsi con proprie osservazioni e/o contestazioni a quanto operato.

Non di poco conto è la pressione mediatica a cui questi ultimi, assediati da legittimi dubbi, sono stati sottoposti, nonché il convivere con l’angoscia della difficile scelta se inocularsi il vaccino o patire la sospensione dal servizio.

Tali Militari oggi subiscono un’ulteriore pressione psicologica, quella di non potersi contrapporre alle trattenute applicate al proprio stipendio avvenute motu proprio.

Il SIULM comparto Aeronautica, per gli iscritti che volessero far conoscere la loro posizione, chiederà l’autorevole intervento del Capo di Stato Maggiore A.M., affinché agli amministrati sottoposti a dette decurtazioni venga assicurato un trattamento più consono e trasparente, fornendo tutta la documentazione amministrativa idonea alla giustificazione di quanto detratto dalle competenze mensili.

IL DIRETTIVO SIULM COMPARTO AM.

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