

DOPO UN ARTICOLATO CONFRONTO DEMOCRATICO NELL’AMBITO DEI RISPETTIVI DIRETTIVI QUESTE SIGLE SINDACALI MILITARI HANNO DECISO CHE NON PARTECIPERANNO ALL’INCONTRO CON IL MINISTRO DELLA DIFESA ON. GUIDO CROSETTO. NON SI POSSONO CONVOCARE LE ASSOCIAZIONI SINDACALI CON UN PREAVVISO DI DUE GIORNI PER POI CONCEDERE SOLO DUE MINUTI PER UN CONFRONTO SUL CONTRATTO SCADUTO DA QUASI DUE ANNI.
Nelle scorse settimane avevamo chiesto, insieme ad altre sigle sindacali di poter incontrare il Ministro della Difesa, in via preventiva rispetto all’incontro del Presidente del Consiglio con i sindacati della Polizia di Stato e dei Rappresentanti COCER. Quindi avevamo accolto favorevolmente questa apertura a incontrare i Sindacati Militari, ma siamo rimasti fortemente delusi dal tempo riservato a ciascun rappresentante sindacale (solo due minuti) per un incontro di una così importante rilevanza per le condizioni future di vita delle nostre colleghe e dei nostri colleghi e delle loro famiglie.
Dopo sei mesi, trascorsi dall’ultimo incontro, in occasione del quale ci erano stati concessi appena tre minuti per intervenire, ci aspettavamo un confronto più approfondito sul prossimo contratto di lavoro e sui fondi che questo Governo intende stanziare, per far fronte all’incipiente perdita del potere di acquisto dei nostri stipendi. Quindi se si vogliono creare le condizioni per un sano confronto, queste sigle sindacali militari ci sono, ma non siamo disponibili a partecipare a incontri che non diano la possibilità di confrontarsi e approfondire le varie tematiche.
Preferiamo non esserci, ma ciò a riprova che continueremo a tutelare i diritti dei nostri iscritti per un dignitoso trattamento economico attagliato alla nostra specificità militare. Continueremo a tutelare i diritti costituzionalmente riconosciuti per la cura dei disabili e dei minori, contro chi vuole minare alla base questi principi. Continueremo a richiedere trasparenza e meritocrazia negli avanzamenti di carriera, e tempestività nelle promozioni dei graduati (su questo aspetto abbiamo anche proposto delle varianti normative).
Riteniamo opportuno mantenere il diritto alla salute dei nostri militari attraverso il ricorso al Servizio Sanitario Militare.
Va salvaguardata la progressione interna di carriera dei nostri graduati contrastando qualsiasi tentativo di rottamazione.
Tuteleremo il diritto dei nostri VFP1, VFP4 e VFI a vedere riconosciuto un adeguato orario di servizio o trattamento economico.
Vede caro Ministro, tutte queste cose non si possono dire in due o tre minuti, che rappresentano una mortificazione per tutti coloro che rappresentiamo. Ed è per questo che NOI NON CI SAREMO.
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