SIULM

Sindacato Unitario Lavoratori Militari

Notizie

COMUNICATO STAMPA RAPPORTO GERARCHICO

Dipartimento della Comunicazione e dell’Informazione
COMUNICATO STAMPA

Il SIULM, sempre attento alle problematiche dei propri iscritti, ha inviato una lettera al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri per evidenziare alcune problematiche della richiesta di “rapporto gerarchico”.
Nella missiva, frutto delle tante segnalazioni dei nostri iscritti, abbiamo portato all’attenzione dell’alto ufficiale, quanto l’attuale normativa sia anacronistica e macchinosa. Non si può certo aspettare 90 giorni per essere ascoltati e ottenere una risposta a situazioni che hanno carattere di urgenza. Ciò è statuito dell’Art. 735 del Testo Unico dell’Ordinamento Militare, recepito dalle direttive di Forza Armata. A tal riguardo abbiamo chiesto al Comandante Generale di farsi promotore di un’opera di sensibilizzazione nei confronti della sua “discendenza” gerarchica, affinché  siano ristretti tali tempi.
In attesa di rivedere le norme che ne determinano la tempistica dell’iter. Noi crediamo fermamente che il personale, fonte essenziale della nostra organizzazione, ha necessità di essere ascoltato per non far venir meno l’aspetto motivazionale che anima i rappresentanti dell’Arma.
Il SIULM direttivo Carabinieri ha informato il Comandante dell’Arma che spesso le richieste di rapporto gerarchico vengono scoraggiate. Accade sovente che, durante l’istruzione dell’iter della richiesta, l’istante venga invitato dal personale addetto a processare la pratica, a non  presentarla.
Quest’ ultimi, adducendo giustificazioni pretestuose o rappresentando possibili ritorsioni da parte dei superiori, cercano di far desistere il militare richiedente dall’ottenimento del rapporto gerarchico.
Abbiamo evidenziato, sempre ascolto a circostanziate segnalazione di alcuni nostri iscritti, quanto alle volte sia complicato adire rapporto con i comandanti di Compagnia, Provinciale, ecc. quando il “contendere” è proprio tra il richiedente e il suo superiore diretto. Per evitare che la  domanda venga
in qualche modo ostacolata abbiamo proposto che il superiore gerarchico non entri nel merito della questione, se non limitatamente e che sia comunque obbligato a dare seguito alla richiesta nel più breve tempo possibile. Ci è sembrato doveroso evidenziare quanto sia importante che, i Comandanti di grado maggiore a quello diretto, siano a conoscenza di situazioni importanti delle quali spesso vengono, volontariamente, non informati.
Per la risoluzione di queste annose problematiche abbiamo consigliato di utilizzare sistemi di comunicazione più attuali. All’epoca della stesura della norma, che poi è stata inserita nel TUOM e cioè la legge 382/78, non esistevano gli attuali sistemi informatici istituzionali come la posta
elettronica, ecc. . E’ proprio l’impiego di questi mezzi che potrebbe sicuramente aiutare a gestire le istanze in maniera più rapida e attualizzare il processo di “richiesta di rapporto gerarchico”. Tali istanze sono spesso motivate da esigenze di carattere straordinario e grave da richiedere un immediato intervento dell’autorità sovraordinata al Carabiniere richiedente.
Ci attendiamo un intervento del Comandante Generale, che pubblicheremo sul nostro sito non appena
si sarà giunta risposta.

 

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Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.) è un Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (A.P.C.S. M.) InterForze riconosciuta e iscritta al nr. 18 dell’Albo del Ministero del Difesa. Noi siamo un organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nati nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare. per abbracciare il nuovo credo: “Tutelati Sempre”.

ACCORDO REGIONALE TRENITALIA S.P.A. E FORZE DELL’ORDINE PER INCREMENTARE LA SICUREZZA A BORDO DEI TRENI REGIONALI

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto allo Spett.le Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore per eliminare delle criticità riscontrate riguardo l’accordo di cui in oggetto.

L'ACCORDO si pone come obiettivo principale quello dell’incremento della sicurezza personale e patrimoniale sia dei viaggiatori che del personale di scorta a bordo dei treni regionali in Veneto. Quindi, si consentirebbe a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine sopra menzionate, esclusivamente nell’ambito del territorio veneto (definendo con precisione le stazioni ferroviarie che ne limiterebbero l’ambito di applicazione), di fruire gratuitamente dei servizi ferroviari di seconda classe.

Le criticità sono: l’incongruenza che emerge dalla lettura del testo del predetto accordo, ovvero il primo elemento discutibile, è dato dalle modalità di ammissione al treno, dove si dice che gli operatori delle FF.PP. dovranno attestarsi al treno utilizzando l’apposita APP “Board Support”………., app per la cui installazione si usano termini come “profilazione”, registrazione ed accreditamento, assicurando che il tutto avverrà in forma anonima; precisando, però, che per effettuare tale operazione di registrazione si dovrà utilizzare la e-mail d’istituto o in alternativa la e-mail con dominio “gmail.com” oppure l’utenza mobile in uso all’operatore. La registrazione informatica con tale applicazione dovrebbe servire al personale di bordo delle ferrovie per “smarcare” dal punto di vista contabile il viaggiatore delle Forze dell’Ordine ai fini della controlleria, di rilevare in tempo reale la presenza di appartenenti alle forze dell’ordine sul convoglio e, in caso di necessità, di formulare la richiesta di intervento tramite la suddetta app, o tramite l’interfono del treno, oppure per chiamata diretta. L’accordo specifica inoltre che, durante la controlleria, il personale accreditato tramite l’app DOVRA’ esibire il tesserino e comunicare le ultime tre cifre del proprio numero utilizzato per il login e specifica ancora che, nel caso in cui l’operatore delle FF.PP. non si sia registrato tramite tale procedura digitale o che non sia in grado di mostrare il tesserino, oppure che non sia in grado di fornire le ultime tre cifre del proprio numero sarà considerato sprovvisto di biglietto e regolarizzato. Continuando nella lettura si legge esplicitamente di “obbligo”, lett.: L’obbligo di utilizzo dell’App “Board Support”, da parte degli operatori delle FF.PP., è stato convenuto a partire dal 1° dicembre 2023 tempo ritenuto necessario per l’adeguamento/implementazione dei sistemi informatici da parte delle singole amministrazioni. Successivamente nell’accordo si illustrano, le modalità d’intervento a bordo da parte degli appartenenti alle Forze di Polizia. In sostanza, si dice che una volta effettuata la richiesta d’intervento da parte del personale delle ferrovie, l’operatore delle FF.PP. compatibilmente con il suo profilo di P.G. e di P.S., funzioni, qualifica e grado, valuterà caso per caso le modalità operative più adeguate, avendo cura di salvaguardare l’integrità personale propria, del personale delle ferrovie, nonché della sicurezza dei viaggiatori. Potrà, inoltre, nominare eventuali ausiliari di P.G. in base alle circostanze ed alle persone presenti. L’accordo, poi, indica, come numeri telefonici di riferimento quello della Polizia ferroviaria competente per territorio oppure quello in uso al personale ferroviario.

Questa sigla sindacale ha evidenziato inoltre i seguenti elementi, che sono le fonti delle suddette criticità:

  1. UTILIZZO OBBLIGATORIO DI UNA APP:

    Tale obbligatorietà genera diverse perplessità. Preliminarmente nessuno può essere obbligato, né come cittadino, né come operatore delle FF.PP. a possedere uno smartphone e conseguentemente a doversi abbonare ad internet. Se si devono usare tali strumenti per motivi di lavoro, essi diventano per l’appunto uno strumento di lavoro e quindi devono essere forniti con oneri a carico del medesimo datore di lavoro. In buona sostanza si è di fatto sempre e comunque perennemente in servizio tanto da trovarsi nelle condizioni di non poter più essere liberi di spegnere detto strumento, limitando di fatto l’interazione sociale diretta e di presenza. Senza considerare, infine, la riservatezza dei dati personali degli operatori delle forze dell’ordine, i quali si trovano inevitabilmente a non avere più alcuna tutela della propria privacy, nel momento in cui sono in viaggio di piacere o per motivi strettamente privati.

  2. OPERATIVITA’ E SICUREZZA:

Per quanto attiene le modalità operative e le condizioni di sicurezza, queste pongono svariati interrogativi e perplessità in quanto, secondo quanto prevederebbe il suddetto accordo, dal momento in cui l’operatore delle FF.PP. sale sul treno regionale. Ai fini di una migliore comprensione, ipotizziamo ad esempio un treno affollato, sul quale magari stanno viaggiando dei pericolosi criminali e l’operatore FF.PP., che si trova nei pressi, si dovesse trovare nell’obbligo di mostrare il tesserino e/o di comunicare parte o l’integrità dei propri dati personali al capo-treno; immaginiamo ancora che magari l’operatore sia impegnato in un’indagine delicata e che quel giorno per stretta necessità abbia dovuto prendere per forza quel treno; oppure, immaginiamo che l’operatore, libero dal servizio, non armato e non equipaggiato, stia viaggiando per motivi strettamente privati in compagnia di amici, conoscenti, parenti. Ebbene con quelle modalità di registrazione e di individuazione da parte del personale delle ferrovie è facile comprendere come non vi possa essere alcun criterio o margine di sicurezza neanche per mettersi in contatto con la più vicina Centrale Operativa ed indirizzare l’intervento o chiedere supporto. Inoltre, è facile comprendere che, se l’operatore viaggia con persone con le quali è legato da profondi sentimenti questo si trovi certamente condizionato dalla loro presenza e questo può seriamente compromettere la sicurezza sua, quella di chi gli sta vicino e degli altri da proteggere. Il tutto ovviamente comprometterebbe oltre la sicurezza, anche la genuinità e l’efficacia dell’azione che si dovesse intraprendere contro il turbatore della pubblica sicurezza o contro il malintenzionato, con risultati disastrosi. È ovvio invece che, se l’operatore delle FF.PP. è in borghese, e la sua professione non è nota agli altri presenti, in caso di criticità sarebbe un vantaggio per l’operatore, in quanto questi potrebbe fare affidamento sulla propria discrezionalità, sul proprio buon senso e sulla propria preparazione professionale, scegliendo LUI, come meglio intervenire e quando.

Il Siulm Carabinieri ha sottolineato che non contesta i legittimi e pregevoli principi di fondo che animano l’accordo di cui innanzi, ma se ne criticano alcune modalità operative descritte nell’accordo medesimo, fermo restando che, si è tutti consapevoli ed assolutamente convinti del dover intervenire in caso di necessità, in qualunque circostanza e nel miglior modo possibile. Quindi il punto non è quello se scegliere d’intervenire, in quanto in un modo o nell’altro, nel caso la situazione lo richieda, a prescindere dalla richiesta o meno del capo-treno SI DEVE intervenire e su questo non ci devono essere dubbi. Il punto è come sarebbe possibile farlo in sicurezza e nel migliore dei modi.

PROPOSTE E CONCLUSIONI: Sarebbe meglio comprendere nell’accordo solo i pendolari ovvero gli operatori che si muovono con il treno per raggiungere il posto di lavoro; prima di tutto in quanto costretti a doversi spostare per ragioni di lavoro e poi perché potrebbero più facilmente muoversi in possesso di strumenti più idonei per intervenire in caso di necessità, e che sono strettamente compatibili con la tipologia di servizio svolta (pistola e manette). Qualcuno di questi pendolari, di sua scelta, senza essere obbligati, potrebbe anche viaggiare in divisa (COMPRENDENDO NEL “VIAGGIO” IL SERVIZIO PASSIVO CORRELATO ALL’ORARIO CON L’INDENNITA’ SE PREVISTA DI TURNAZIONE ESTERNA, SOMMANDOSI AL SERVIZIO ATTIVO GIUNTO IN UFFICIO), costituendo questa un ottimo elemento di dissuasione per i malintenzionati e più facilmente

identificabile dal personale o da chi ne avesse bisogno. Invece per il personale in abito borghese, emettere tramite biglietteria, un “biglietto digitale o fisico” con la scritta “Operatore di Polizia” e l’appartenenza “Arma dei Carabinieri” con il posto assegnatovi, il tutto ovviamente senza la necessità di dover scaricare alcuna app ma semplicemente comunicando con riservatezza al capo-treno che si sta salendo sul convoglio, offrendo la propria disponibilità con discrezione ed in mille altri modi, qualificandosi dinanzi al predetto capo-treno sempre con discrezione e nel rispetto della privacy o quando la situazione di pericolo o criticità lo necessitasse. La nostra amministrazione potrebbe comunicare, per iscritto e nella massima riservatezza, alle Ferrovie quali e quanti sarebbero i pendolari quali tratte sarebbero interessate dalla loro presenza.

La segreteria Nazionale SIULM CARABINIERI, viste le numerose segnalazioni giunte dai NS iscritti, si fa portavoce delle criticità riscontrate e chiede rispettosamente allo Spettabile Comando Generale di farle presente nelle sedi opportune.

 

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SIULM CARABINIERI: PRIME STORICHE ASSEMBLEE SINDACALI ALL'INTERNO DELLE CASERME

Il Dott. Giuseppe Rifino Segretario Nazionale SIULM Carabinieri, ringrazia il comandante della Legione Carabinieri “Puglia” ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce per l’ospitalità ricevuta e per aver messo a disposizione la sala.
In data 19 febbraio 2024 i dirigenti dell’APCSM Siulm Carabinieri:
-Dott. Giuseppe Rifino Segretario Generale Nazionale Siulm Carabinieri;
-Dott. Marcello Pepe Segretario Aggiunto Nazionale ruolo forestale SIULM Carabinieri;
hanno incontrato il personale in servizio nella sede del Comando Provinciale di Lecce presentando i servizi di consulenza offerti ai propri iscritti in materia di Diritto Amministrativo, Diritto Militare, compilazione e corretto andamento delle richieste per le "Cause di Servizio”, Tutela Legale Stragiudiziale gratuita per gli iscritti e con onori a carico dell’APCSM Siulm.
Si è trattato ed approfondito l'argomento della mobilità per il personale dell’ex Corpo Forestale dello Stato, l’assemblea ha chiesto a questa APCSM di suggerire al Governo, di concedere a tutto il personale in servizio dell’ex Corpo Forestale dello Stato una mobilità reale (cosa attuata minimamente con decreto legislativo 177/2016) verso tutte le altre amministrazioni dello Stato.
Inoltre, durante l’assemblea si è discusso anche di altri argomenti come riordino delle carriere, proposta di redazione delle note caratteristiche solo da parte degli ufficiali, buoni pasto per stazioni lontane alle mense di servizio, contratto scaduto da circa 800 giorni senza la previsione di avere gli arretrati per gli anni 2022-2023, prescrizione/riabilitazione in caso di sanzioni di stato, approfondimento sul disegno di Legge Gasparri.
Questa Segreteria Nazionale del Siulm Carabinieri, si fà carico di richiedere la mobilità per il personale dell’ex Corpo Forestale dello Stato per disinnescare una eventuale sentenza sfavorevole della CEDU, quindi di concedere una mobilità reale (cosa attuata minimamente con  decreto legislativo 177/2016) verso tutte le altre amministrazioni dello Stato.
NOI DEL SIULM NON LASCIAMO MAI NESSUNO DA SOLO, neanche quando le problematiche non sono
solo di natura professionale
. Per questo la Nostra assistenza e professionalità sono a 360'.
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A FEBBRAIO ARRIVA IL CONGUAGLIO “PAZZO”! BUSTE PAGA CON POCHE CENTINAIA DI EURO

Dipartimento della Comunicazione e Informazione

COMUNICATO STAMPA

 

A febbraio arriva il conguaglio “PAZZO”! Buste paga con poche centinaia di Euro.

 

Si porta a conoscenza che questa mattina il SiULM – Dipartimento Interforze, ha scritto al Ministero dell’Economia (MEF-NoiPA)e delle Finanze e al Ministero Difesa - Centro Unico Stipendiale Interforze(CUSI) per evidenziare il grosso problema che ha creato il conguaglio I.R.Pe.F. e Contributivo relativo all’anno 2023 a molti Militari. Molti dei nostri iscritti, controllando la piattaforma NoiPA, hanno potuto appurare che gli importi corrisposti nel mese di febbraio 2024 saranno di poche centinaia di Euro.

E’ inammissibile che vengano erogati importi così bassi a famiglie sulle quali gravano spese correnti rese insostenibili dall’aumento delle tariffe di luce, gas e interessi bancari sui mutui. Nella lettera questa Associazione Sindacale ha evidenziato la necessità di porre immediatamente rimedio a questa situazione che ha catapultato tante povere famiglie di donne e uomini con le stellette, in forte difficoltà. Abbiamo, pertanto, richiesto un incontro con gli attori principali di questo problema, sottolineando che, la gestione stipendiale attuata prima dell’entrata in funzione della piattaforma NoiPA, non aveva mai creato questi problemi al personale Militare. Veniva effettuato un prelievo commisurato agli emolumenti percepiti durante l’anno. Tale accorgimento, determinava una tassazione a carico del contribuente più regolare e sicuramente meno pesante in fase di conguaglio.

Istrana(TV), 21/02/2024

 

IL CAPO DEL DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE

Dottor Roberto SIBILLA


Il SIndacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.), organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nasce nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare per abbracciare il nuovo credo:Tutelati Sempre”.

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RIMODULAZIONE SUL TERRITORIO NAZIONALE DELLA DISPOSIZIONE RIGUARDANTI LA PERMANENZA NELLE C.D. “ZONE DISAGIATE”

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto al Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore per risolvere una importante problematica per quei militari che si trovano ad operare in quelle che vengono definite zone disagiate di 1° o 2° fascia; rispetto al passato la permanenza minima in questi reparti (in passato 2/3 anni) è stata più che raddoppiata. Inoltre, nelle stesse stazioni/luoghi ricadenti nella prima fascia, ci sono delle differenze non da poco, per esempio i comandi stazioni carabinieri presenti nelle isole minori degli arcipelaghi, ove si trovano 2/3 carabinieri e 300 abitanti di popolazione e manca veramente di tutto o le stazioni presenti in luoghi arroccati sui monti ove manca l’essenziale e per raggiungere la località più vicina, possono addirittura volerci ore.

Indubbiamente il prolungarsi dei tempi di permanenza in questi “luoghi sperduti e spesso impervi” ne mette a dura prova il morale, la voglia di prestarvi servizio ed isola anche moralmente il militare che non solo si trova “isolato” ma che spesso non può neanche portare con se la famiglia (poiché sono località spesso molto costose quali isole minori), nonché i viaggi per “casa” risultano estenuanti e costosi (Lampedusa circa 12 ore di traghetto solo per raggiungere Porto Empedocle e poi via verso l’ignoto (cit. Star Trek)). Si prenda ad esempio le Stazioni come Roccaforte del Greco o Palizzi Superiore che distano dai servizi basilari circa un ora, quindi, non trovandosi in loco quei beni e servizi necessari per fronteggiare la vita quotidiana, è necessario doversi spostare con frequenza verso i Comuni più vicini, ma spesso, accade che nel periodo invernale i Militari si trovino isolati in quanto tali zone sono soggette a frane di grandi massi che si distaccano dalle montagne che costeggiano le uniche strade percorribili, comportando il blocco delle stesse ed il conseguente isolamento del Comune interessato, facendo si che si rimanga senza servizi di prima necessità, quali l’ energia elettrica e/o linea telefonica/internet anche per periodi superiori alle 24 ore. Senza parlare di quelle isolate dalla neve, che spesso si trovano ai confini dell’Italia e che territorialmente ricadono nelle regioni quali la Valle D’Aosta, il Trentino-Alto Adige, la Lombardia, il Friuli-Venezia Giulia.

 

LA SEGRETERIA NAZIONALE SIULM CARABINIERI, si è fatta portavoce della problematica ed ha chiesto al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di modificare i tempi minimi di permanenza nelle zone disagiate, innalzandone i relativi punteggi incrementali nei concorsi interni, che ad oggi sono praticamente ininfluenti se non nulli, al fine di legittimare gli sforzi fatti da chi con devozione si dedica a prestare servizio nelle predette stazioni. Il Siulm Carabinieri ha richiesto inoltre, di modificare il limite di permanenza dai 6 anni, attualmente necessari per richiedere la Provincia di interesse ad un periodo di 4 anni. Di permettere, che il punteggio delle “disagiate” non si sblocchi dopo il quarto anno ma che sia data la possibilità sin da subito ai militari di poter ambire ad un eventuale trasferimento, con punti incrementali commisurati agli anni di permanenza, facilitando il raggiungimento delle sedi di proprio gradimento.

 

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TUTELA LEGALE STRAGIUDIZIALE IN TEMA DI DIRITTO MILITARE, PER GLI ISCRITTI SIULM

Il SIULM Carabinieri comunica che, dal 1° Novembre 2023, con onori a carico di questa APCSM, per gli iscritti Siulm Carabinieri è stata avviata la TUTELA LEGALE con “Studi Legali Riuniti” associazione professionale tra avvocati, in tema di diritto militare. La Tutela Legale Stragiudiziale ricopre molteplici problematiche di applicazione pratica e reale in tema di diritto militare, quali ad esempio:

  • Diritto disciplinare militare;

  • CODICE ORDINAMENTO MILITARE, T.U.O.M. Regolamento Disciplina Militare;

  • Sanzioni Disciplinari di Corpo e di Stato: consulenza e orientamento per la redazione di memorie difensive nei procedimenti disciplinari;

  • Consulenza e orientamento per la Redazione di istanze di riesame e rimedi avverso gli effetti delle sanzioni disciplinari;

  • Documentazione Caratteristica: Rapporti Informativi e schede valutative – consulenza e orientamento;

  • Consulenza e orientamento Avanzamenti di Carriera;

  • Consulenza e orientamento per la redazione delle istanze di trasferimenti Legge 104/1992 / Trasferimenti per incompatibilità ambientale;

  • Consulenza e orientamento per la redazione delle istanze di riconoscimento Cause di Servizio;

  • Consulenza per la redazione di istanze ai sensi della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e s.m.i. e memorie difensive ex artt. 10 e 10 bis Legge n. 241/1990 e s.m.i.;

  • Istanze per l’accesso ai documenti amministrativi; Consulenza e orientamento per la redazione di atti di intervento nei procedimenti dell’Amministrazione Militare ex art. 10 e 10bis Legge n. 241/90 e s.m.i.;

 

È già attivo il numero di telefono 080 222 40 74 (linea riservata SIULM Carabinieri), con cui sarà garantita lassistenza 2 volte a settimana lun. e ven. dalle 10.00 alle 12.00, al predetto numero risponderà una segretaria che presterà assistenza mettendovi in contatto con l’avvocato designato, dopo aver fornito il codice di iscrizione (numero tessera Siulm) e aver compilato la richiesta di consulenza/privacy che invierete tramite Whatsapp 351.5327916 o tramite mail:  iscritti.siulm@gmail.com.

Questo per Noi è solo un punto di partenza e non un traguardo. Da oggi, infatti, abbiamo ancor più bisogno di Voi che, sottoscrivendo le deleghe sindacali, date al SIULM le risorse necessarie per potervi tutelare e far ascoltare la vostra “voce” in via stragiudiziale o laddove sarà necessario. La delega sarà pari allo 0,50% degli emolumenti di base fissi mensili, così come previsto per Legge. Con la sottoscrizione della delega, i Nostri associati hanno diritto, inoltre, anche alla compilazione e trasmissione del modello 730.

LA SEGRETERIA NAZIONALE CARABINIERI, vi dà il benvenuto in questa grande famiglia e resta a disposizione per qualsiasi chiarimento.

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SOLIDARIETÀ AI COLLEGHI EX CORPO FORESTALE, LA CEDU CHIEDE SPIEGAZIONI AL GOVERNO”

Il SIULM Carabinieri esprime vicinanza e solidarietà ai colleghi Carabinieri Forestali appartenenti all’ex Corpo Forestale dello Stato assorbito nei Carabinieri dal 01/01/2017 vediamo che:

 

con provvedimento comunicato l’8 febbraio 2024, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dato il via all’esame in contraddittorio dei ricorsi presentati nel dicembre del 2019 dallo Studio Legale dell’Avvocato Egidio Lizza aventi ad oggetto la riforma del Governo Renzi, con cui si è inteso assorbire il Corpo Forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri, militarizzandone il personale.

Sul finire del 2016, su delega del Parlamento, il Governo ha disposto che il Corpo Forestale dello Stato fosse assorbito nell’Arma dei Carabinieri, che le sue funzioni fossero smembrate tra diverse Amministrazioni e che la quasi totalità dei suoi dipendenti, da membri di una polizia civile divenissero militari, transitando nell’Arma dei Carabinieri.

A seguito del contenzioso introdotto in Italia e della sentenza della Corte costituzionale n. 170 del 10 luglio 2019, che aveva rigettato le questioni di legittimità costituzionale sollevate in merito alla riforma, è stata interessata della vicenda la Corte europea dei diritti dell’uomo, per le violazioni subite dai Forestali in riferimento ai diritti fondamentali riconosciuti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La Corte di Strasburgo ha deciso di riunire i ricorsi proposti, disponendone la comunicazione al Governo italiano e sollevando, all’indirizzo delle parti, le questioni che ritiene rilevanti per la sua decisione e sulle quali dovrà svolgersi il contraddittorio tra i ricorrenti e il Governo.

Le questioni individuate risultano le seguenti: se la riforma ha creato in danno degli ex Forestali una discriminazione rispetto agli altri cittadini dello Stato italiano, in merito all’acquisizione dello status militare, come tale contraria all’articolo 14 della Convenzione; se è stata violata la loro libertà di associazione a causa del trasferimento alle forze di polizia con status militare e se le restrizioni subite fossero legittime e necessarie, ai sensi dell'art. 11 § 2 della Convenzione; se comunque esisteva una effettiva possibilità di scegliere di non essere trasferiti ad un corpo di polizia militare e se in particolare i ricorrenti abbiano avuto la possibilità di richiedere il trasferimento verso un’altra amministrazione e, nel caso, quale sia stato l’esito; se, infine, l’ordinamento interno abbia offerto o meno un rimedio effettivo per le doglianze in seguito prospettate alla Corte europea.

La Corte europea, inoltre, prima che la fase contenziosa si sviluppi con lo scambio di difese scritte, ha invitato il Governo a valutare la possibilità di proporre una risoluzione amichevole della vicenda, che presumibilmente dovrà essere accompagnata dal riconoscimento delle sollevate violazioni della Convenzione europea e da una misura risarcitoria che le possa compensare.

 

Il Dott. Marcello Pepe, Segretario Aggiunto Nazionale SIULM Carabinieri ruolo Forestale ha dichiarato: "La questione è molto importante e la seguiremo da vicino, forniremo al tempo stesso tutto il supporto necessario ai colleghi Carabinieri Forestale dell’ex Corpo Forestale dello Stato”

 

Questa Segreteria Nazionale Siulm Carabinieri, suggerisce al Governo per disinnescare una sentenza sfavorevole, di concedere a tutto il personale in servizio dell’ex Corpo Forestale dello Stato una mobilità reale (cosa attuata minimamente con decreto legislativo 177/2016) verso tutte le altre amministrazioni dello Stato. Siamo fiduciosi che questo Governo posso accogliere le istanze provenienti dalla base degli ex appartenenti del Corpo Forestale dello Stato per sanare il vulnus creato.

 

NOI DEL SIULM NON LASCIAMO MAI NESSUNO DA SOLO, neanche quando le problematiche non sono solo di natura professionale. Per questo la Nostra assistenza e professionalità sono a 360'.

 

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Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.) è un Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (A.P.C.S. M.) InterForze riconosciuta e iscritta al nr. 18 dell’Albo del Ministero del Difesa. Noi siamo un organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nati nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare. per abbracciare il nuovo credo: “Tutelati Sempre”.

RAFFORZAMENTO DEI RAPPORTI TRA L’ ARMA DEI CARABINIERI E LA BASE. NECESSITA’ DI MAGGIORE SERENITÀ E TUTELE

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto al Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore di una maggior tutela dei propri appartenenti.

Il lavoro delle Forze dell’Ordine è sempre piu’ difficile, la società è cambiata rapidamente ed anche la delinquenza, sia comune che organizzata. Cambiamento che, dovrebbe avvenire sia all’interno dell’Arma dei Carabinieri, che a livello legislativo a tutela degli operatori di Polizia in generis.

Di fatto, le Forze dell’Ordine si scontrano con una delinquenza sempre più violenta, incurante di quelle che potrebbero essere le conseguenze sanzionatorie, qualora decidessero di aggredire un agente di polizia, vista l’assoluta mancanza di tutele “concrete” e “dissuasive” offerte dal Codice penale. Poiché, difficilmente vi sono delle conseguenze, che scaturiscano a danno dell’aggressore promotore della coercizione fisica e/o verbale che sia avvenuta a danno degli operatori (sfortunati di turno), che oltre ad arricchire il loro vocabolario di insulti variopinti, spesso riportano a casa qualche “bella” lesione, un calcio, un pugno, uno sputo (con annessi rischi biologici) o un morso.

Spesso accade che al danno patito si aggiunge un procedimento penale scaturito da quel “poveretto” che si sente violati i suoi diritti, quando si vede negato la possibilità di poter liberamente aggredire le forze dell’ordine. Può capitare che l’operatore di Polizia, non solo offeso, deriso, malmenato ecc., si ritrova anche se “senza sentenza di condanna a proprio carico” ad essere immediatamente trasferito e trasformato in un mostro, con un procedimento disciplinare sulle spalle e la vita rovinata irrimediabilmente per sempre, poiché, anche quando sarà accertata la sua estraneità ai fatti, la buona fede e l’aver proceduto con regolarità; molto probabilmente sarà incompatibile e trasferito, con gravi ripercussioni psichiche, economiche e professionali.

Ci troviamo a dover accettare sentenze “Shock” dove è lecito sputare addosso a un rappresentante dello Stato, poiché ritenuto dalla Magistratura un gesto di tenue entità o, è possibile ingiuriare i Carabinieri definendoli “Infami” e “Figli di Cani”, giustificandolo come “diritto di critica artistica”.

Decidere di servire il proprio Stato e i cittadini non significa divenire il servo dello sbandato di turno. Indossare una uniforme non implica il dover accettare di esser mortificati, aggrediti, sputati senza dover proferire alcuna parola, senza chiedere alla Nostra Amministrazione di difendere, con tutte le forze, dignità di uomini e di servitore dello Stato dei suoi appartenenti.

LA SEGRETERIA NAZIONALE SIULM CARABINIERI ha chiesto, allo Spettabile Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, di farsi portavoce delle criticità riscontrate e di farle presente nelle sedi opportune dato che siamo una “grande famiglia” e si affianchi ai propri “figli”, costituendosi parte civile in tutti quegli avvenimenti che trovano coinvolti come parti lese i Carabinieri. Inoltre, ha chiesto per il benessere e la sicurezza degli operatori, che gli stessi siano seguiti psicologicamente ed economicamente nei momenti bui, e che siano reinseriti nelle loro mansioni, incarico e luogo di servizio, qualora eventualmente trasferiti, in attesa di eventuale sentenza, semmai assolti o con procedimento archiviato.

Visitate il sito per vedere le convenzioni riservate agli iscritti.

 

Unitevi a noi… Dalla parte del collega sempre!

www.siulm.it


Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.) è un Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (A.P.C.S. M.) InterForze riconosciuta e iscritta al nr. 18 dell’Albo del Ministero del Difesa. Noi siamo un organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nati nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare. per abbracciare il nuovo credo: “Tutelati Sempre”.

SIULM CARABINIERI, PRIME STORICHE ASSEMBLEE SINDACALI ALL'INTERNO DELLE CASERME

l 19 febbraio 2024 dalle ore 11.00 alle 13.00 nella sede del Comando Provinciale di Lecce, il Siulm Carabinieri ha indetto un'assemblea sindacale.
Il Dott. Giuseppe Rifino, Segretario Nazionale SIULM Carabinieri ha dichiarato: "Fino a poco tempo fa era impensabile una cosa del genere, oggi sì è compreso l’importanza di una struttura sindacale organizzata che possa portare avanti le criticità della nostra professione, Uniti, come nel motto del SIULM Carabinieri".
L’Associazione, già attiva da qualche anno, presenterà la propria organizzazione e intende quindi ampliare la platea degli iscritti incontrando gli attuali aderenti per partecipare insieme nel raccogliere le problematiche da rappresentare ai vertici dell'Arma.
Saranno presenti esponenti sindacali Nazionali SIULM Carabinieri:
-Dott. Giuseppe Rifino, Segretario Generale Nazionale Siulm Carabinieri;
-Dott. Marcello Pepe, Segretario Nazionale ruolo Forestale;
Nell' occasione presenteranno i servizi di consulenza offerti ai propri iscritti in materia di Diritto Amministrativo, Diritto Militare, compilazione e corretto andamento delle richieste per le "Cause di Servizio”, nonché della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro come stabilito dalla Legge 81/2008 oltre alle problematiche
conne alla linea del “ruolo forestale”.
Non meno importante verrà rappresentata la Tutela Legale Stragiudiziale con onori a carico dell’APCSM Siulm.
Partecipare all’assemblea è un importante momento di crescita professionale e personale.

NOI DEL SIULM NON LASCIAMO MAI NESSUNO DA SOLO, neanche quando le problematiche
non sono solo di natura professionale. Per questo la Nostra assistenza e professionalità sono a 360'.
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Unitevi a noi… Dalla parte del collega sempre!
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Il Sindacato Unitario Lavoratori Militari (SI.U.L.M.) è un Associazione Professionale a Carattere Sindacale tra Militari (A.P.C.S. M.) InterForze riconosciuta e iscritta al nr. 18 dell’Albo del Ministero del Difesa. Noi siamo un organismo di riferimento per la tutela dei diritti del personale con le “stellette”, nati nel 2018 dalla brillante idea di 15 Militari appartenenti all’Esercito Italiano, all’ Aeronautica Militare ed all’Arma dei Carabinieri. L’abrogazione della norma sul divieto di costituire associazioni ha spinto questo gruppo di pionieri, animanti dalla sensibilità e dal senso di prodigalità nei confronti dei colleghi in difficoltà e precari, a staccarsi dalle vecchie logiche della rappresentanza militare. per abbracciare il nuovo credo: “Tutelati Sempre”.

ABOLIZIONE LIMITI DI ETA’

Il Siulm Carabinieri comunica che, ha scritto allo Spett.le Comando Generale dei Carabinieri affinché si faccia promotore di variare la normativa vigente ed il regolamento interno a favore di quei colleghi che ambiscono a migliorare la propria carriera e ambiscono a non fossilizzarsi in un dato reparto, favorendone la mobilità.

Molti colleghi sono insoddisfatti dall’aspettativa di carriera, in special modo, del ruolo appuntati e carabinieri, che al compimento del loro 40° anno di età anagrafica, sono impossibilitati a poter andare in moltissimi reparti quali la Linea Mobile o N.A.S. o Servizio Navale o Ispettorato del Lavoro e via dicendo…. bloccando qualsiasi aspirazione personale. Persino il GE.TRA. “taglia” le gambe a chi ambisce a poter cambiare reparto in base alle proprie qualità, vicissitudini, aspirazioni e/o titoli di studio.

Nel dettaglio vi sono vincoli di impiego e vincoli di età che andiamo ad analizzare:

In riferimento alla pubblicazione della circolare sui trasferimenti annuali si nota come i militari di qualsiasi ordine e grado per la linea Mobile Carabinieri, vengano mortificati con dei vincoli assurdi di età.

Desideriamo porre all’attenzione i vincoli di impiego e i limiti di età applicabili ai militari in servizio attivo.

Prendiamo per esempio il profilo di impiego dei neopromossi V. Brig. dell’Arma (non a titoli) ove è previsto l’obbligo dei quattro anni di permanenza presso Stazione/Radiomobile.

Prendiamo per esempio che l’età anagrafica degli stessi nel profilo di impiego, impegni il militare obbligatoriamente a rimanere fino a 40 anni nella linea territoriale, senza possibilità alcuna di poter andare successivamente trasferito alla linea Mobile.

La circolare relativa al GE.TRA. penalizza due volte gli aspiranti Carabinieri che gradiscano un eventuale impiego alla linea mobile, in quanto:

Alla data dell’uscita della graduatoria devono aver mantenuto tutti i requisiti per fare domanda (giugno 2023) poiché i vincoli di impiego devono essere assolti al compimento effettivo dell’impiego in territoriale (e non come anno solare);

Però i relativi 40 anni di età (limite previsto per l’accesso alla linea mobile), invece, non devono essere posseduti nell’anno in corso, se pur il militare non ancor quarantenne voglia farne richiesta.

Quindi il vincolo d’età per accesso alla linea mobile non è di 40 ma di 39 anni compiuti.

Come indicato alla Pag. 1 della circolare 944001-1/T-81-1.Pers. Mar. datata 13.01.2023 del C.G.A. – I° Reparto SM Ufficio Impiego Personale Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri “I requisiti citati al precedente punto 4 devono essere posseduti al 31 dicembre 2023 (fatta eccezione per i periodi di servizio previsti dal profilo di impiego del ruolo di appartenenza che dovranno essere ultimati alla data di pubblicazione della graduatoria)”.

Come indicato nell’ Appendice 1 dell’Allegato “G” alla circolare n. 944001-1/T81-1 Pers. Mar. “Per il personale, di tutti i ruoli, che ambisce al trasferimento “a domanda” ai Reggimenti e ai Battaglioni della 1^ Brigata Mobile, non aver compiuto il 40° anno di età alla data del 31 dicembre 2023”.

Come riportato nella circolare, i Carabinieri della linea mobile sono soggetti a vincoli di impiego specifici in relazione alle loro mansioni e alle esigenze dell'Arma. Pertanto, chi fa parte già della linea mobile non è soggetto all’età di permanenza e può continuare a prestare servizio fino al raggiungimento dei 64 anni di età, a meno che non si trovino in situazioni speciali previste dalle norme in vigore.

Per quanto sopra, al fine di rendere più agevole il servizio ai militari in servizio attivo che gradiscano un eventuale trasferimento alla linea mobile, questo Sindacato propone di dare la possibilità ai militari che compiranno od hanno compiuto il 40° anno di età nel 2023 o negli anni successivi, ed inoltre di poter dare possibilità a chi sta terminando il periodo minimo del profilo di impiego di poter accedere al trasferimento

nella linea mobile procrastinando lo stesso al compimento effettivo dell’assolvimento del profilo di impiego e di poter accedere all’applicativo Ge.Tra. per l’eventuale trasferimento alla linea mobile.

Si richiede di apportare le dovute modifiche alle limitazioni di età, che andrebbero totalmente abolite, mettendo al loro posto, delle efficaci e reali visite mediche di idoneità, in base al ruolo e reparto di aspirazione e di mantenimento dei requisiti.

 

LA SEGRETERIA NAZIONALE SIULM CARABINIERI ha chiesto, allo Spettabile Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, di valutare la possibilità di eliminare il limite di età, vista l’attuale aspettativa di vita e di esperienza che i militari “anziani” possono offrire.

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