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LA MARINA MILITARE ITALIANA A PROTEZIONE DELLE ROTTE COMMERCIALI, MA CHI DIFENDE I NOSTRI MARINAI?

Direttivo della Marina Militare
La Marina Militare Italiana a protezione delle rotte commerciali, ma chi difende i nostri
marinai?
Nel contesto dell’attuale quadro geo-politico internazionale complesso e ad alto rischio, la
Marina Militare Italiana svolge un ruolo cruciale nella protezione degli interessi economici
nazionali, garantendo la sicurezza delle rotte commerciali marittime e delle navi in Mar
Rosso. Mentre l'attenzione spesso si concentra sulle missioni di scorta e vigilanza, in pochi
si chiedono chi si occupa della tutela dei marinai e delle loro famiglie, di questi “eroi silenziosi”
che operano per la difesa delle nostre acque.
Il supporto alle famiglie dei marinai è un elemento spesso trascurato, ma di vitale
importanza. Mentre i marinai sono in missione, i loro nuclei familiari affrontano sfide difficili,
la separazione prolungata e il costante timore per la sicurezza dei propri cari.
La realizzazione di programmi di sostegno familiare, assistenza psicologica e risorse dedicate
può contribuire ad alleviare il peso emotivo che le famiglie dei marinai patiscono durante il
servizio svolto dai loro cari.
Inoltre, è fondamentale garantire ai marinai la giusta remunerazione. Infatti, per le seguenti
Direttivo della Marina Militare
missioni internazionali, sotto l’egida dell’U.E. o della Nato è previsto, per i nostri militari, un
trattamento economico poco più di 3,00 € l’ora:
EUNAVFOR – Atalanta; EUNAVFOR Med – Irini; Sea Guardian; Standing Nato Maritime Group
2; Standing Nato Mine Countermeasures Group 2.
Vale la pena evidenziare la disparità di trattamento economico con le Marine Estere le quali,
per le medesime attività, corrispondono emolumenti che vanno da €. 120,00 a € 180,00 al
giorno in luogo di € circa 70,00 pagati dalla Marina Italia. E’ paradossale che le attività
operative svolte in aree calde del globo vengano remunerate come attività addestrative
svolte in Italia. Ciò recentemente è accaduto agli equipaggi di Nave Duilio e Marceglia
impegnate in mar Baltico a pochi chilometri dalle coste Russe, nonché al personale di Nave
Vulcano, impiegata per assistenza sanitaria, che opera in Egitto a poche decine di chilometri
dalla striscia di Gaza. Emblematico è l’esempio della Nave Fasan, impegnata, inizialmente,
anch’essa in Golfo Arabico in seguito ai tristemente noti avvenimenti del 07/10/2023 in
Israele e dirottata, successivamente, per il dispositivo internazionale a contrastare l’attività
di attacchi ai mercantili con droni e attacchi missilistici degli Houthi in Yemen. E’ importante
evidenziare che si tratta di un’attività strategica che è stata espressamente definita di “alta
valenza operativa” e di “alta criticità” per lo scenario di crisi presente in medio oriente.
Orbene, nonostante le criticità e la valenza della missione de qua, è stata dispiegata un’unità
(id est, la Nave Fasan) già impegnata in attività marittima da diversi mesi, senza alcun
preavviso. La conseguenza è intuibile, l’equipaggio è stato costretto, per l’ennesima volta, a
sacrificare la propria famiglia e privarsi dell’affetto dei propri cari per (letteralmente)
fiondarsi in Mar Rosso in operazioni, laddove navigano da oltre cinque mesi e senza sapere
alcuna certezza di quando rientreranno in Italia. Anche per questo personale sarà riservato
lo stesso trattamento economico che è pari a quello svolto in una normale attività
addestrativa in mare.
Ciò non corrisponde di certo alla realtà dei fatti. Invero, se solo si considera il rischio anche
per l’incolumità psico-fisica ed il forte stress correlato alla necessità di mantenere alta la
prontezza operativa a cui viene sottoposto un equipaggio, costretto a navigare con turni di
Direttivo della Marina Militare
guardia oltremodo stringenti anche per carenza endemica del personale sulle unità navali.
Ciò fa comprendere quanto sia iniqua la corresponsione di un’indennità poco superiore ad
€ 3,00 l’ora per affrontare operazioni così complesse e stressanti, che nulla hanno a che fare
con la normale attività di navigazione e/o addestrativa in mare.
È assolutamente necessario il coinvolgimento della societ à civile, va sensibilizzata
l’opinione pubblica sull’importanza del lavoro della Marina Militare, così come
sull’importanza di garantire il benessere dei marinai e delle loro famiglie. Bisogna
promuovere un maggiore sostegno e comprensione. Inoltre, incoraggiare le partnership tra
il settore pubblico e privato per implementare programmi di supporto che dovrebbero
contribuire a garantire un sistema completo di assistenza.
La Marina Militare Italiana ed il suo personale devono essere considerati sempre più una
parte fondamentale per il sistema Paese. Il suo impiego “duale” è sotto gli occhi di tutti,
garantisce cioè le necessità primaria della Difesa del nostro amato Paese e partecipa
attivamente alla tutela dei tanti interessi economici nazionali nel mondo. La professionalità
ed i sacrifici a cui il personale quotidianamente viene sottoposto, per contribuire
all’assolvimento della missione loro assegnata, devono essere riconosciuti sia
economicamente che materialmente, predisponendo un’adeguata rete di assistenza
dedicata alla famiglia dei marinai.
LA SEGRETERIA MARINA MILITARE
Augusta,17/01/2024
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