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EFFETTI DELLA NUOVA MANOVRA FINANZIARIA SULLA BUSTA PAGA

  • Sono state rese stabili le aliquote riferite ai tre scaglioni Irpef, ovvero:

aliquota al 23% sugli imponibili fino a 28mila euro lordi;

aliquota al 35% sugli imponibili tra 28mila e 50mila euro lordi;

aliquota al 43% sugli imponibili oltre i 50mila euro lordi.

N.B. Le percentuali e gli imponibili, con l’accorpamento dei primi due scaglioni, sono gli stessi del 2024, (ovvero dei redditi fino a 15mila euro e quelli compresi tra i 15mila e i 28mila euro).


 

  • Bonus e detrazioni riconosciuti ai redditi inferiori a 20mila euro

    • detrazione fissa di 1.955 euro

    • bonus del:

7,1% per i redditi fino a 8.500 euro;

5,3% per i redditi compresi tra 8.500 e 15mila euro;

4,8% per i redditi da 15mila a 20mila euro.

  • Detrazioni riconosciuti ai redditi superiori a 20mila euro

    • 1.000 euro per reddito complessivo tra i 20mila e i 32mila euro;

    • da 1.000 a 0 euro, in maniera progressiva, fino ai 40mila euro.

N.B. Come calcolare l’ammontare della detrazione per i redditi oltre i 32mila euro:

Si sottrare a 40mila euro il reddito complessivo, si divide per 8mila e infine si moltiplica per 1.000. In pratica per ogni 1.000 euro di aumento del reddito complessivo, la detrazione si riduce di 125 euro.

    • Facciamo alcuni esempi pratici:

Per un reddito di 32.000 euro la detrazione è pari a 1.000 euro:

[(40.000 – 32.000) / 8.000] * 1.000 = 1 * 1.000 = 1.000 euro


 

Per un reddito di 36.000 euro la detrazione è pari a 500 euro:

[(40.000 – 36.000) / 8.000] * 1.000 = 0,5 * 1.000 = 500 euro


 

Per un reddito di 38.000 euro la detrazione è pari a 250 euro:

[(40.000 – 38.000) / 8.000] * 1.000 = 0,25 * 1.000 = 250 euro.


 

  • Quanto si pagherà di Irpef nel 2025? Effettuiamo alcune simulazioni


 

    • Simulazione per un reddito di 15mila euro

L’imposta lorda è pari a 3.450 euro. L’imposta netta è di 700 euro.

L’imposta lorda è pari a 3.450 euro, ma il contribuente beneficia di un bonus di 795 euro (pari al 5,3% del reddito) e di una detrazione fissa di 1.955 euro, pertanto, verserà solo 700 euro.


 

    • Simulazione per un reddito di 25mila euro

L’imposta lorda è di 5.750 euro. L’imposta netta è di 4.750 euro.

Non sono previsti bonus per questa fascia di reddito: Il contribuente può, comunque, usufruire di una detrazione di 1.000 euro, riducendo l’imposta netta a 4.750 €.


 

    • Simulazione per un reddito di 35mila euro

L’imposta lorda ammonta a 8.890 euro. L’imposta netta è di 8.265 euro.

Non sono applicabili bonus, ma il contribuente ottiene una detrazione progressiva decrescente di 625 euro, portando l’imposta netta a 8.265 euro.


 

    • Simulazione per un reddito di 50mila euro

L’imposta lorda è pari a 14.140 euro. L’imposta netta è di 14.140 euro.

In questa fascia di reddito non sono previsti né bonus né detrazioni, quindi l’imposta netta coincide con l’importo calcolato inizialmente.

N.B. Le simulazioni non possono tenere conto delle situazioni personali particolari dei singoli contribuenti, ad esempio di detrazioni dovute a spese mediche o alla composizione del nucleo familiare – considerando anche le somme bonus relative al taglio del cuneo fiscale, che non concorrono alla formazione del reddito e servono per diminuire la pressione fiscale sui lavoratori.

Per avere con chiarezza la somma da versare, è possibile consultare il simulatore presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

 

Di seguito una tabella riassuntiva:

Reddito

Imposta lorda

Bonus

Detrazioni

Imposta da pagare

10.000

2.300

530

1.955

-

12.000

2.760

636

1.955

169

15.000

3.450

795

1.955

700

18.000

4.140

864

1.955

1.321

21.000

4.830

-

1.000

3.830

22.000

5.060

-

1.000

4.060

25.000

5.750

-

1.000

4.750

30.000

7.140

-

1.000

6.140

35.000

8.890

-

625

8.265

38.000

9.940

-

250

9.690

40.000

10.640

- - 10.640

50.000

14.140

- - 14.140

 


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CHIARIMENTI COMPETENZE ECONOMICHE DI GENNAIO E FEBBRAIO 2025

Diversi siti web, tra i quali il sito di NoiPA, hanno pubblicato in questi giorni articoli riguardanti le competenze economiche del mese di gennaio e febbraio 2025.
Si ritiene utile precisare che tali articoli non si riferiscono al nuovo contratto, né alla legge di bilancio 2025, tuttora in corso di approvazione. Gli emolumenti ivi citati sono relativi alla manovra finanziaria 2023, più precisamente alla legge 213/2023 (art.1, commi 27,28 e 29), e saranno corrisposti nei mesi di gennaio e febbraio 2025, nell’attesa dei successivi rinnovi contrattuali e della loro applicazione. Si tratta di un anticipo pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale che verrà ovviamente assorbito dagli aggiornamenti stipendiali derivanti dal recepimento dei miglioramenti contrattuali e portato in riduzione degli arretrati riferiti agli anni 2024 e 2025.
Al momento, come confermano informazioni reperite presso il CUSI, si ritiene che il prossimo marzo verranno aggiornati i parametri stipendiali e che in aprile saranno corrisposti gli arretrati.
Il SIULM da sempre fornisce ai propri iscritti un servizio puntuale ed efficace di assistenza, relativamente al trattamento economico fisso e accessorio, a tutto il personale militare (ufficiali/sottufficiali/truppa) in servizio e in quiescenza.
Il nostro Sindacato è pronto a fornire ogni eventuale supporto a beneficio dei propri iscritti, allo scopo di garantire che le somme corrisposte siano quelle effettivamente attese, secondo i prospetti che il dipartimento amministrativo ha elaborato già prima della firma dello schema di provvedimento.


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FIRMATO IL CONTRATTO DEL COMPARTO DIFESA PER IL PERSONALE SINO AL GRADO DI CAPITANO: SODDISFAZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI MILITARI

Le Organizzazioni sindacali del Comparto Difesa esprimono soddisfazione per la chiusura della tornata contrattuale 2022/24.

Un risultato significativo, frutto di un dialogo costante e costruttivo anche se a volte netto e senza sconti.

92% DEGLI STANZIAMENTI SUL TRATTAMENTO FISSO. MAI ACCADUTO PRIMA

Siamo riusciti a far destinare il 92% degli stanziamenti sul trattamento fisso e continuativo della parte stipendiale - mai accaduto in passato - una scelta fondamentale per contrastare per quanto più possibile l’impatto dell’inflazione e difendere il potere d’acquisto del personale militare.

RIMANENTE 8 % DEGLI STANZIAMENTI SULLE ACCESSORIE

Con il rimanente 8%, sono stati ottenuti importanti miglioramenti delle indennità accessorie, con l’introduzione di nuove indennità ed un aumento del compenso forfettario di guardia (CFG) e di impiego (CFI).

UNA NUOVA INDENNITÀ NOTTURNA DI 18 EURO (CUMULABILE CON ALTRI COMPENSI)

Inoltre, è stata finalmente riconosciuta una nuova indennità notturna di 18 euro (cumulabile con CFG) ed una indennità notturna di 12 euro, quest’ultima solo per il personale della Marina Militare impiegato a bordo di unità navali.

STORICA SUDDIVISIONE DEL MONTE ORE DELLO STRAORDINARIO NON DIRIGENTI/DIRIGENTI

Storica è stato anche il risultato di suddividere, a monte, le risorse da destinare per lo straordinario del personale contrattualizzato e Dirigente; determinando, così, un equilibrio complessivo all’interno del sistema, a garanzia di risorse sempre più certe e spendibili.

RISORSE PER IL 2025 NOTEVOLMENTE AUMENTATE

È doveroso evidenziare il notevole incremento di risorse a partire dal 2025, segnale tangibile dell’impegno nel valorizzare il personale del Comparto Difesa attraverso strumenti economici più adeguati.

COMPENSO FORFETTARIO DI GUARDIA (CFG): ASSUNTO IMPEGNO PER REVISIONE STRUTTURALE

In merito al Compenso Forfettario di Guardia (CFG), pur accogliendo con favore l’aumento ottenuto in questa tornata contrattuale, le Organizzazioni sindacali sottolineano l’impegno assunto per una revisione strutturale dello stesso nel prossimo contratto.

Riteniamo che questo rinnovo rappresenti un passo avanti significativo, ma sottolineiamo l’esigenza di proseguire il confronto con il Governo.

FONDAMENTALE AVERE IL TANTO RICHIESTO INCONTRO CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

È imprescindibile un incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri, per ottenere un riconoscimento pieno e concreto della cd. “Specificità” del personale del Comparto Difesa, che merita la giusta valorizzazione per il ruolo essenziale svolto al servizio della Nazione.

PREVIDENZA

Rimane, altresì, aperta la questione della previdenza, un tema che deve essere affrontato con priorità nell’ambito dei prossimi interventi normativi ed economici (vedasi il concreto finanziamento sia della Previdenza Dedicata che Complementare, “due facce della stessa medaglia”).

Le Organizzazioni sindacali del Comparto Difesa continueranno a lavorare con unità e determinazione per il benessere e i diritti di tutto il personale militare, di ogni ordine e grado, anche nelle successive fasi di contrattazione di 2° livello alla quali parteciperanno le sigle firmatarie del presente contratto.

 

Le Sigle sindacali firmatarie del contratto per il Comparto Difesa


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LA LEGGE FINANZIARIA 2024 E IL NUOVO TAGLIO DEL CUNEO FISCALE: COSA CAMBIA PER I MILITARI?

La Legge Finanziaria è ormai in corso di approvazione e porta con sé importanti novità fiscali, tra cui il tanto atteso taglio del cuneo fiscale. Questa misura, destinata a ridurre il peso delle tasse sui lavoratori dipendenti, avrà un impatto significativo anche sul personale delle Forze Armate, soprattutto per chi ha redditi più bassi e medi.

Taglio del cuneo fiscale: una sintesi delle principali novità

Il meccanismo previsto dal Governo introduce nuove detrazioni e somme esentasse, differenziate in base al reddito imponibile:

  • Fino a 20.000 euro di reddito imponibile
    • Aggiunta esentasse in busta paga
      • 7,1% fino a 8.500 euro annui.
      • 5,3% tra 8.500 e 15.000 euro.
      • 4,8% tra 15.000 e 20.000 euro.
  • Tra 20.000 e 32.000 euro di reddito imponibile
    • Viene applicata una detrazione fiscale di 1.000 euro.
  • Oltre i 32.000 euro di reddito imponibile
    • La detrazione è decrescente ed è calcolata secondo la formula:

1.000 x [(40.000 - reddito imponibile) / 8.000].
Ad esempio, per un reddito pari a 38.000 euro, la detrazione sarà:
1.000 x [(40.000 - 38.000) / 8.000] = 250 euro annui.

Impatto per il personale militare

Per molti militari, specialmente per coloro che si trovano nelle fasce di reddito medio-basse, queste misure rappresentano un piccolo ma importante sollievo economico. Tuttavia, è importante evidenziare come l’effetto del taglio del cuneo fiscale diminuisca all’aumentare del reddito, diventando quasi nullo per chi supera i 40.000 euro annui.

In sostanza:
Per chi incassa poco meno di 15mila euro non cambierà nulla: l'aumento in busta paga resterà di circa 67 euro al mese. Per chi arriva a quasi 20mila euro, ma resta al di sotto della soglia, l'aumento passerà da 77 a 80 euro al mese circa.
Per chi incassa tra i 20mila e i 40mila euro all'anno scatterà invece un meccanismo diverso. Non un taglio dei contributi, ma una detrazione Irpef di importo fisso. In questo caso, la detrazione dipenderà dal reddito complessivo, e non solo da quello da lavoro dipendente. Chi ha altre entrate oltre al proprio stipendio, quindi, sarà penalizzato rispetto a quest'anno. L'aumento fisso nel 2025 vale:
1000 euro all'anno, per chi prende trai 20mila e i 32mila euro all'anno
una somma calante tra i 32mila e i 40mila euro di reddito.
Il guadagno massimo, quindi, spetta fino ai 32mila euro di entrate complessive, e vale esattamente mille euro all'anno: 83,30 euro al mese.

Il ruolo del SIULM

Come sindacato, il SIULM continuerà a monitorare con attenzione gli sviluppi legislativi e a sollecitare il Governo affinché le misure fiscali tengano conto delle specificità della vita militare. I nostri iscritti, infatti, affrontano quotidianamente sacrifici e oneri particolari, ed è fondamentale che queste condizioni siano adeguatamente riconosciute, anche sotto il profilo economico e fiscale.

Per qualsiasi domanda o chiarimento sulle nuove misure fiscali, il SIULM resta a disposizione per fornire supporto e consulenza al personale militare.

Uniti per tutelare i diritti dei lavoratori militari.

Il Segretario Generale Siulm
Tesone Luigi


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ALLARME PENSIONI, I NUOVI COEFFICIENTI DI TRASFORMAZIONE CHE ABBASSANO LE PENSIONI DAL 1° GENNAIO 2025

Il SIULM lancia un appello urgente al Governo affinché intervenga per salvaguardare il livello delle pensioni dei militari, che rischiano di subire nell’indifferenza generale un nuovo salasso a partire dal 1° gennaio 2025.
Il SIULM chiede un’azione forte da parte del Ministro della Difesa per evitare che i militari in pensione diventino i nuovi poveri del Paese.
Il sistema contributivo, unito alla riduzione dei coefficienti di trasformazione, rischia di penalizzare ulteriormente il personale militare, che già si trova a dover affrontare le sfide legate alla carriera corta e all’usura professionale. L’APCSM SIULM sottolinea come sia necessario introdurre misure compensative che tengano conto delle peculiarità della vita lavorativa dei militari, al fine di evitare una drastica riduzione degli assegni pensionistici.
L’associazione chiede al governo di attuare interventi che garantiscano equità e dignità a chi ha servito il Paese, spesso con sacrifici e rinunce personali, e che ora rischia di non poter contare su una pensione adeguata.
A partire dal 1° gennaio 2025, entreranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo, come stabilito dal decreto n. 436 del 20 novembre 2024 emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. I nuovi valori, applicabili alla quota contributiva della pensione, comportano una riduzione compresa tra l’1,5% e il 2,18% rispetto al biennio precedente.
I coefficienti di trasformazione sono essenziali per il calcolo della pensione nel sistema contributivo: permettono di trasformare il montante contributivo accumulato dal lavoratore durante la carriera nella pensione annua. Più è elevata l’età al momento del pensionamento, maggiore sarà il coefficiente applicato e, quindi, l'importo della pensione.
La revisione dei coefficienti avviene ogni due anni, sulla base della stima dell’aspettativa di vita della popolazione. Tuttavia, l’aggiornamento tende spesso a rendere meno favorevoli i valori, con un conseguente impatto negativo sugli assegni previdenziali futuri.
I nuovi coefficienti validi per il biennio 2025-2026 sono:
4,204% a 57 anni; 4,308% a 58 anni; 4,419% a 59 anni; 4,536% a 60 anni
Ad esempio, un lavoratore con un montante contributivo di 170.000 euro che decidesse di andare in pensione:

  • a 57 anni riceverà circa 7.146 euro annui lordi (170.000 x 4,204%);
  • a 58 anni riceverà circa 7.324 euro annui lordi (170.000 x 4,308%);
  • a 59 anni riceverà circa 7.512 euro annui lordi (170.000 x 4,419%);
  • a 60 anni riceverà circa 7.711 euro annui lordi (170.000 x 4,536%).

L’APCSM SIULM ribadisce l’urgenza di un confronto con le istituzioni per individuare soluzioni concrete e immediate, scongiurando il rischio di un futuro di difficoltà economica per il personale militare in quiescenza.


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IL SIULM CHIEDE MAGGIOR TUTELA E CONSIDERAZIONE PER IL PERSONALE DELL’AERONAUTICA MILITARE

IL SIULM (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Militari) pone l’accento sulle recenti decisioni della DIPMA (Direzione per l’Impiego del Personale dell’Aeronautica) che hanno ancora una volta tradito le aspettative del personale dell’Aeronautica Militare.
Prima con il mancato trasferimento di alcuni vincitori della M.I.M (Manifestazione d'Interesse alla Movimentazione), ora con i militari vincitori del 26° Concorso Sergenti che stanno rinunciando al passaggio di grado, delusi dalle promesse non mantenute.
Il varo di uno strumento come la MIM aveva finalmente dato speranza di un agognato trasferimento presso le sedi gradite e un sollievo alle famiglie dei richiedenti. Però, nonostante l’inclusione di specifiche clausole nel bando di concorso, la DIPMA ha deciso di non trasferire questi militari in alcune basi aeree, creando frustrazione e insoddisfazione tra il personale.
 Questa situazione, sommata alla crescente tensione nei rapporti tra militari e Amministrazione, solleva interrogativi sullo stato di salute dell’intera Aeronautica Militare.
Il SIULM deve purtroppo lamentare un cambio di marcia in negativo da quando al vertice della DIPMA il Generale Fabio Sardone ha lasciato il comando della Direzione del personale.
Il SIULM fa appello al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, chiedendo un suo illuminato e decisivo intervento, perché vengano adottate urgenti misure correttive che portino a soddisfare le legittime aspettative del personale della Forza Armata, evitando di deteriorare ulteriormente il rapporto tra Amministrazione e personale.


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RINNOVO CONTRATTO DELLE FFAA, E' ARRIVATO IL MOMENTO DI DECIDERE

E’ arrivato il momento di decidere se firmare o non firmare il contratto, dopo un’ estenuante e lunga trattativa domani alle 15.30 dobbiamo dire se firmiamo o non firmiamo. Il direttivo Siulm ha deciso di coinvolgere i propri iscritti.
La votazione terminerà il 12.12.2024 alle 14.00 e sarà valida se almeno il 50%+1 avrà votato.

-> link al video del nostro Segretario nazionale Dott. Luigi Tesone: Firmare o non firmare? Agli iscitti la parola.